Un buon modo di approcciarsi alle
proprie sessioni di meditazione, sia sedute che camminate è quello di farlo
nella prospettiva di esaminare e riferire le proprie esperienze meditative.
Questo è ciò che in effetti accade durante i ritiri intensivi.
Qualche consiglio:
Meditazione
seduta:
per prima cosa scegliete il vostro oggetto principale e primario, fate qualche
prova per trovare quello che é più adatto a voi, ma poi cercate di non cambiare
in continuazione, ne soffrirebbe la stabilità della vostra meditazione.
Per esempio, se il vostro oggetto
principale è il respiro che entra ed esce dalle narici, oppure il movimento di
salita e discesa dell’addome, per favore fatelo in modo poi da poter riportare
ciò che osservate descrivendo la vostra esperienza al riguardo
Cercate di osservare il respiro
separatamente, siate precisi descrivendo sia l’inspirazione che l’espirazione.
Altre osservazioni che possono essere riportate potrebbero essere: il respiro
era lungo, corto, indefinibile, sottile, profondo, superficiale, chiaro,
distinto, appena percettibile, non chiaro, difficile o facile da notare.
E’ continuo o ci sono pause come
tra un respiro e l’altro?
La mente divaga durante le pause?
Il respiro si ferma nel senso che
voi non potete discernerlo del tutto?
Il respiro diventa sempre più
indefinibile col progredire della meditazione?
Ci sono sensazioni nell’area
attorno alle narici nei punti dove l’attenzione della mente si sofferma ecc.?
Come si sente il corpo:
rilassato, calmo, tranquillo, contratto, rigido, teso, agitato, a disagio?
Similmente, come è la mente: calma o tesa, interessata, assorbita, concentrata,
in pace, tranquilla, leggera, soffice o disinteressata, annoiata, irrequieta,
agitata, offuscata, assonnata, pigra, letargica, pesante o leggera, limpida, attenta,
fresca, consapevole?
La mente divaga molto?
Siete capaci di notare la mente
che divaga?
Quanto tempo potete stare col
respiro prima che la mente inizi divagare? Dieci, venti respiri?
Potete notare il contenuto o la
natura dei vostri pensieri? In altre parole a che cosa pensate?
Dal contenuto dei vostri pensieri
potete imparare molto riguardo voi stessi; per esempio potete capire se siete
un tipo inquieto o no, potete capire quali sono le cose che vi preoccupano o
che vi turbano, come ne siete condizionati ecc.
Potete notare il contenuto dei
vostri pensieri e quindi lasciarli andare e ritornare al respiro. In altre
parole non rincorrete i pensieri, non permettete che vi trascinino via, non
continuate a pensare; dopo che avrete notato il pensiero, lasciatelo cadere e ritornate all’oggetto
primario.
Se il vostro oggetto primario è il
salire e scendere dell’addome, allora portate la vostra attenzione all’addome.
Non c’è bisogno di seguire il respiro dalle narici fino giù all’addome, piuttosto
fissate l’attenzione all’addome e osservate il movimento mentre accade.
Dovreste chiedervi: ”Come è il
movimento di “alzare”? Come è il movimento di “abbassare”? Era lungo, corto,
medio, veloce, lento, moderato, indefinibile,
sottile, chiaro, distinto, non chiaro, appena percettibile?
Avete notato tensione, pressione,
durezza o rilassamento, morbidezza?
C’erano pause tra l’abbassarsi e
l’alzarsi e tra l’alzarsi e l’abbassarsi dell’addome? Era facile o difficile
notare i movimenti? E così via.
Se il vostro oggetto sono le
sensazioni di contatto e della postura seduta, notate cosa e come osservate.
Cosa avete notato nella postura
seduta: la sensazione di verticalità nella schiena, rigidità, tensione? Cosa
avete notato nelle sensazioni di contatto tra le natiche e il sedile, le gambe
e il sedile, la mano sopra la mano, le mani sulle gambe, ecc.?
Calore, pressione, durezza,
vibrazione, ecc.?
Se mentre voi osservate il
movimento di alzarsi ed abbassarsi dell’addome o il respiro che entra ed esce,
notate anche le sensazioni di contatto e della postura seduta, allora prendete
nota di come alternate l’osservazione tra questi oggetti.
Per esempio ..”osservando il
respiro che entra ed esce dalle narici dopo un po’ mi sono accorto che non
potevo rimanere con esso, la mente tendeva a divagare e anche il respiro era
troppo indefinibile, difficile da notare, così sono diventato più consapevole
delle sensazioni di contatto e della postura seduta, esse sono diventate più
dominanti e evidenti mentre il respiro tendeva a cadere in secondo piano…..ma
poi il respiro è ritornato ad essere di nuovo evidente e le sensazioni di
contatto sono svanite o sono diventate meno evidenti” oppure “mentre inspiravo
ed espiravo ho trovato che le sensazioni di contatto e di postura erano pure
evidenti e non potevo evitare di notare entrambi nello stesso tempo….”.
Notate per cortesia questa
alternanza degli oggetti.
Per favore notate che quando vi
vengono date istruzioni precise ed esempi su cosa fare, voi potreste formarvi
certi concetti ed aspettative nella mente e potreste proiettare questi concetti
ed aspettative sulla vostra pratica meditativa.
Allo stesso tempo se non vi
venissero date tali precise istruzioni ed esempi, ciò potrebbe andare a scapito
di una chiara idea di ciò che va fatto, di come e cosa riferire, di cosa
ricercare, di cosa è importante, ecc.
Perciò penso che sia meglio che
vi siano chiare istruzioni all’inizio piuttosto che si crei confuzione e
incertezza. Le istruzioni impartite e gli esempi sono comunque solamente alcune
linee guida: la vostra esperienza di meditazione potrebbe essere molto varia e
differire da quelle menzionate qui.
Così ciò che è importante è
osservare con una mente aperta e oggettiva:
·
Notate
in accordo con ciò che osservate, così come è e non come pensate o immaginate
che dovrebbe essere. In altre parole quando state meditando dovreste lasciar
andare o mettere da parte i vostri preconcetti ed aspettative e osservare i
vostri oggetti di meditazione con una mente da principiante, come se non
conosceste nulla e steste osservando l’oggetto per la prima volta. Ciò di cui
dovreste essere sicuri è che la vostra esperienza sia autentica e non presunta
o immaginata.
·
Notate
gli oggetti secondari osservati come intorpidimento, dolore, prurito e
sofferenza. Come sembrano queste sensazioni? Potreste descriverle? Cambiano?
Potete notare che i vari cambiamenti aumentano o diminuiscono di intensità,
ecc.? E come è la risposta mentale nei confronti del dolore e del disagio? C’è
avversione, resistenza, tensione o c’è accettazione ed equanimità? Dovete
grattarvi o muovere il corpo? Altri oggetti secondari che potrebbero essere
notati sono sensazioni auditive e immagini mentali.
·
Notate
i vari stati della mente, il loro mutare durante il corso della seduta, stati
di calma, pace, agitazione, irrequietezza, chiarezza, opacità, pesantezza,
sonnolenza, mente divagante, pensieri, ecc.
Meditazione
Camminata:
nella meditazione camminata in tre fasi riferite quello che osservate nell’alzare
il piede, nell’ avanzare e nell’ appoggiare. Quando alzate il piede che cosa
osservate? Potete seguire quel movimento dall’inizio alla fine? Che tipo di
sensazioni potere discernere? Leggerezza, pesantezza, rigidità, durezza, ecc.?
Similmente quando spingete avanti
il piede, la vostra attenzione può essere fissata su quel movimento dall’inizio
alla fine? Quali sensazioni potete discernere?
E similmente per l’appoggiare o
l’abbassare del piede sul terreno, potere restare con quel movimento dall’inizio
alla fine? E quando il piede tocca il pavimento/suolo, quali sensazioni potete
discernere? Durezza, morbidezza, calore, freddo, ecc.
Poi, quando avete raggiunto la
fine del percorso, notate il fermarsi, il restare in piedi, l’intenzione di
girare, il girare, il restare in piedi, l’intenzione di camminare.
Come vedete non si tratta quindi
di rimanere tranquilli in uno stato di
passiva ricezione, tutt’altro durante la pratica la nostra presenza ed
energia mentale e la nostra attenzione sono invitate a sostenere un ruolo
attivo e incessante in modo che nulla possa sfuggire alla continuità della
consapevolezza.
Buona meditazione!
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