domenica 17 ottobre 2021

Rilassiamoci. Abbiamo i nostri limiti

Quando nel buddhismo si parla di ignoranza, o illusione, ci si riferisce, tra l'altro, a quella ordinaria modalità cognitiva che non consente di entrare in contatto in modo profondo e completo con la realtà che ci circonda e che sorge in noi. Una modalità che può limitare la nostra abilità di integrarne la complessità ed elaborarla in maniera efficace. 

Non si tratta di mancanza di cultura o informazione, è cosa diversa dal non sapere come funziona un computer, quale sia la capitale della Moldavia (Chișinău) o non sapere nulla sulla storia del Medio Evo, tipo non sapere chi fosse l'Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1248 dC. (Federico II, quello della Reggia di Caserta), senza contare che ci sono almeno altri 17 calendari che iniziano con differenti riferimenti ad altri Imperatori, Dei, Profeti. Insomma, ignorare è una condizione più facile che conoscere.  

Il fatto è che l’illusione, generata da errate o superficiali percezioni, genera...

una connessione con la realtà filtrata dalla prospettiva individuale che, se non integrata nelle prospettive più ampie di una Chiara Comprensione degli eventi, può farci ignorare i fatti, offrirne una prospettiva parziale, che non di rado ci lascia soli, soli ad elaborare e gestire la realtà intorno a noi con le nostre convinzioni e opinioni personali. E questo non sempre funziona, può generare conflitti interiori, con altre persone o con quanto avviene intorno a noi. 

Il mondo intorno a noi è complesso, la realtà mutevole, i nostri sensi intercettano ed elaborano solo parzialmente, in relazione alle facoltà a disposizione. Dei suoni riusciamo ad udire molte frequenze, ma non tutte. Riusciamo a vedere con lunghezze d'onda comprese tra 700 e 400 nm, è la parte dello spettro elettromagnetico che possiamo intercettare e che si esprime attraverso i colori dell'arcobaleno, ma c'è un sacco di roba che non vediamo, non sentiamo, non sappiamo nemmeno di non sapere.

La mente poi fà quel che può con il materiale a disposizione, mettendo insieme ciò che giunge da fuori con ciò sorge da dentro, ma non facciamoci illusioni, se non sono presenti saggezza e chiara comprensione le soluzioni, le opinioni elaborate potrebbero essere frutto di conseguenze poco proficue. 

Meglio essere essere consapevoli che abbiamo dei limiti... Buona Fortuna!

Chiudo con un breve estratto dalle parole del Buddha contenute nel discorso sull'ignoranza

la chiara conoscenza causa il sorgere delle qualità positive grazie ad una proficua integrazione della realtà dovuta alla presenza mentale. Quando si è guidati dalla chiara conoscenza nascono le corrette visioni, dalle corrette visioni nasce la saggia intenzione, dalla saggia intenzione giunge un uso appropriato della parola, della azione appropriata ed efficace, si scelgono i retti mezzi di sostentamento e lo sforzo è proficuo. Grazie allo sforzo esercitato in maniera equilibrata sorge la retta attenzione e dalla retta attenzione sorge la retta concentrazione…

                                                                                                    Avijja Sutta Samyutta Nikaya 45.1

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