venerdì 7 novembre 2014

Il serpente

Pubblico questo bel sutta-discorso in cui il Buddha ci offre delle interessanti metafore sulle trasformazioni che il meditante ha l’opportunità di innescare lungo il progresso dell’insight.
Quella del serpente che lascia la sua vecchia pelle è una metafora che mi piace molto perché richiama un processo naturale che avviene nella vita del serpente che, in modo del tutto indolore, in certe fasi della sua esistenza cambia pelle. Per il serpente la pelle è un elemento del corpo fondamentale, la usa per mimetizzarsi e sopravvivere, per farsi riconoscere e riprodursi, ma anche per cacciare e nutrirsi.
Il serpente evoca profonde sensazioni di paura e fascino, proprio come i cambiamenti. Molte antiche tradizioni lo vedono come la forza vitale che dimora alla base della spina dorsale; le leggende relative ai suoi magici poteri: trasformarsi e trasmutare in un ciclo senza fine di morte e rinnovamento sono nate proprio dalla sua facoltà di mutare la pelle molte volte. Mi sembra una bella metafora, cosa ne dite?

martedì 4 novembre 2014

Le quattro Nobili Verità-La messa in moto della ruota del Dhamma

                                   Questo è il primo discorso del Buddha, dato poco dopo il suo Risveglio a cinque monaci con cui aveva praticato le austerità nella foresta per parecchi anni. Il sutta comprende gli insegnamenti essenziali del Buddhismo: le Quattro Nobili Verità e il Nobile Ottuplice Sentiero. Ascoltando questo discorso il monaco Kondañña raggiunse il primo stadio del Risveglio, dando così nascita all'Ariya Sangha, il Nobile Sangha.

Così ho sentito,
una volta il Benedetto soggiornava presso Varanasi, a Isipatana, nel Parco delle Gazzelle.
Si rivolse in questo modo al gruppo di cinque monaci (i primi compagni del Buddha prima del suo risveglio): “Questi due estremi devono essere evitati se si ricerca la verità. Quali sono questi due estremi?

Quello di attaccarsi ai piaceri dei sensi, a ciò che è basso, volgare, terreno, ignobile e dannoso; e quello di dedicarsi alle automortificazioni, a ciò che è doloroso, ignobile e dannoso. Evitando questi due estremi, monaci, il Tathagata ha scoperto la via di mezzo che conduce alla chiara visione e alla conoscenza, alla pace, alla saggezza, al risveglio ed al Nibbana."