domenica 18 dicembre 2016

Rupa la Materia o Materialità. Rupa 1 bis



Introduzione ed enumerazione


Con questo post inizio la trattazione della materialità o rupa cosi come viene esposta nell'Abhidhammattha Sangha di Anuruddhacariya, e in particolare utilizzo la traduzione in inglese dalla lingua pali che ne fece Narada Thera. 
Utilizzo questa risorsa in quanto, per quel che ne so è l'unica che poi è stata tradotta in italiano da E. Alfano e che è scaricabile da canonepali.net
Come al solito questo argomento è di lettura poco scorrevole lo so, ma essendo una esposizione analitica delle realtà fondamentali o ultime non mi riesce proprio di rendere il testo più scorrevole. Come al solito cerco di semplificare la lettura ritoccando qui e là il testo e suddivido la trattazione completa in diversi post che verranno pubblicati in sequenza secondo la quintuplice suddivisione dell’analisi cosi come esposta nel Manuale di Narada.
Riprendo qui i contenuti di un post precedente Rupa 1, integrandoli con l'introduzione per una migliore esposizione

Introduzione

Vengono definiti in totale 28 Rupa. Viene spiegato come sono, come sorgono e come periscono. Rupa è la terza paramattha (realtà assoluta) citata nell’Abhidhamma, ed è uno dei due fattori prodotti, l’altro è nama (mente). Cosi come nama, anche rupa  è  qui analizzato  in dettaglio

giovedì 15 dicembre 2016

Pianeta terra configurazione Giancarlo chiama Lucy

Ciao Lucy,

Ovunque tu sia ora cara Lucy so che non ti rivedrò più nella forma a cui mi ero abituato nei tanti anni in cui ci siamo incontrati durante i nostri lunghi ritiri di meditazione. Ti immagino adesso in qualche Reame di Brahma mentre ti prepari a danzare il tuo Tai Chi tra i Deva, o magari come Spirito Elementale a presiedere alla riproduzione e popolazione dei pappagalli in Amazzonia. Chi lo sà!

Mi mancheranno un sacco di cose di te, questo è certo. Mi mancherà il tuo sguardo dolce e i tuoi capelli a 'spazzoletta', mi mancherà quella tua andatura lenta, silenziosa e dondolante, quel sorriso contento che ci scambiavamo ad ogni primo incontro, quel tuo scuotere il capo abbassando gli occhi quando dicevi di no. Mi mancherà la tua cadenza padoana e quel tuo essere una e simbiotica con Petra. Anche Petra mi mancherà anche se non le garbavo perchè sono 'maschiaccio', con lei il mio appeal non ha mai funzionato...

Ci siamo visti per l'ultima volta verso la fine di ottobre e tu già non stavi bene e, 'testona e solitaria come al solito', volevi tornare a casa sola, guidando fino a Padova anche se quasi non stavi in piedi, tipico di te.
Voglio dirti che ho ammirato il tuo coraggio consapevole, la tua presenza nell'affrontare le ultime fasi del passaggio, anche Bhante sai, quando gli ho parlato di te ha condiviso le tue scelte e come al solito, con il suo linguaggio sintetico ed essenziale ha risolto tutto in due parole.. 'proud woman', penso che possa farti piacere saperlo.

martedì 1 novembre 2016

Si tratta di un'illusione, è sottile, ma è pur sempre una illusione

Nel novembre del 1973 moriva Alan Watts, filosofo, autore e studioso del pensiero buddhista, vedanta e induista.
Voglio ricordarlo riducendo e traducendo una breve parte
del suo bel libro : The Wisdom of Insecurity - A message for an age of anxiety. In queste pagine sviluppa la sua riflessione su una idea fondante del buddhismo, l'idea cioè che 'l'io', l'identità su cui tanto investiamo e a cui affidiamo il senso delle nostre vite, non sia altro che una costruzione illusoria. Che io sappia non esiste una traduzione in italiano di questo testo di Watts, lucido, chiaro e diretto al punto, questo è un mio piccolo contributo alla sua memoria....le grandi menti lasciano tracce, briciole sul cammino, lampi di luce che guidano il sentiero di che cerca....
Buona lettura..

(A. Watts)...l'idea di un pensatore come entità separata o di un 'io' distinto dalla esperienza si forma a causa della memoria, dei ricordi che si sommano e dalla estrema velocità con cui cambia il pensiero.

L'illusione di fare esperienza nel presente e di ricordare/conoscere il passato nello stesso momento suggerisce che vi sia qualcosa in noi distinto sia dalla esperienza nel presente che da quella del passato, il ragionamento più o meno è questo: "se conosco la presente esperienza, che è diversa dalla esperienza del passato, e se  posso comparare le due esperienze e notare che tra le due qualcosa è cambiato, significa che 'io' devo essere qualcosa di costante diverso da queste due esperienze".
Si tratta di una illusione, sottile, ma pur sempre una illusione.

lunedì 3 ottobre 2016

il respiro fresco delle foglie

Silenzio,
o forse inaudito fragore..
sembra tacere la natura,
eppure la sua presenza è immane,
incurante e imperturbata
accoglie tutto

il grido, il pianto, il riso
la rabbia e la gioia, la pace e il tumulto
la speranza colma di illusioni,
il sorprendente amore che d'improvviso tutto avvolge,
il filo dei pensieri creatore dei  mille mondi


tra le sillabe sono qui quasi per caso
non sono nulla,
del bosco sento il respiro fresco delle foglie,
dell'onda ascolto il rumore dell'incontro,

mentre osservo attento il vibrare delle cose
si apre uno spazio delicato dove nulla più è riconosciuto
tra poco sarò andato
non ci saran saluti..

montesanto, ottobre 16

giovedì 22 settembre 2016

you talkin' to me? There's nobody hearing, hearing, hearing..


Paola una carissima amica e Compagna nel Dhamma, dall'Irlanda mi ha inviato questo 'Joke' scrivendomi: ..'questo secondo me ci starebbe benissimo nel tuo Blog'....sono molto contento che Paola abbia colto lo spirito con cui pubblico e la ringrazio di cuore...

non c'è niente di meglio che un pochino di leggerezza per ricominciare con le pubblicazioni.

Se passate dalle parti di Cork e Baltimore in Irlanda e avere voglia di sedervi con una Dhamma Friend,  Paola è lassù tra nuvole e squarci di sole, sfornando pani integrali e biscotti mentre le diecimila bolle vanno e vengono dentro....


Colgo l'occasione per ricordarvi il prossimo Domenicale del 2 ottobre con Massimo Bonomelli, iniziamo come alle 10.00 am. sempre in via Lusardi 8/10.


lunedì 25 luglio 2016

Ritrovare la parte migliore

La meditazione di “Metta” o di “Gentilezza amorevole” è una delle pratiche legate al Buddhismo di tradizione Theravada che consente, attraverso l’attività concentrata della mente, di far sorgere uno stato della coscienza puro, altruistico e colmo di affetto per sé e per il prossimo.
Si tratta di uno dei numerosi tipi di meditazione, insegnati direttamente dal Buddha ai suoi discepoli, che viene classificato tra le pratiche di  “Samatha” o di concentrazione, ed è una delle quattro dimore divine, ovvero uno dei quattro stati sublimi verso cui la coscienza può essere, dopo un poco di addestramento, indirizzata e plasmata. Può cambiare radicalmente le nostre vite perchè è in grado di farci scoprire che il calore di uno stato mentale colmo di tenerezza e affetto può sorgere da dentro senza alcun bisogno di gratificazioni esterne.

La mente, secondo la psicologia buddhista, è un complesso di forze volte a conoscere la realtà circostante e, nel caso di una mente saggia, ad accettarla senza lasciare che

lunedì 11 luglio 2016

Mae Chee Kaew e l'Essenza

Mae Chee Kaew è vissuta in Thailandia dal 1901 al 1991 ed è stata riconosciuta dal Sangha come pienamenta realizzata, come una di quelle persone che hanno completato e realizzato il Sentiero, una Arahant o Arahatta.

Il modo in cui descrive la fine della sofferenza, così semplice e profondo, ci indica anche la direzione verso cui lasciar fluire la nostra pratica, almeno a me è successo così... questa frase mi ha emozionato, mi ha scosso in un momento in cui giravo sempre intorno alle stesse esperienze..... magari capita anche a voi...

Ecco le sue parole, le ho liberamente tradotte dopo averle scovate in una sua biografia scritta da Bhikkhu Dick Sīlaratano. Anche il suo volto, la sua espressione in questa foto, mi emozionano, non so perchè, non so spiegarlo.
Buona lettura! Buona contemplazione!

"Corpo, mente e l'Essenza sono tutte realtà distinte e separate.

Assolutamente tutto; la terra, l'acqua, il fuoco, il vento, il corpo, i sentimenti, la memoria, il pensiero e la coscienza, i suoni, i luoghi, gli odori, i sapori, i tocchi e le emozioni come la rabbia, l'avidità e l'illusione, questi li possiamo conoscere tutti, ci sono ben noti.

Li conosco tutti come esistono nel propri stati naturali. Ma per quanto venga esposta a loro, non sono in grado di rilevare anche un solo istante in cui essi hanno alcun potere sul mio cuore. Essi sorgono e cessano secondo la loro natura, sono sempre in perpetuo cambiamento.

Ma la presenza, l'Essenza che li conosce non cambia mai nemmeno per un istante. Essa è da sempre eterna, non nata e immortale. Questa è la fine di ogni sofferenza ".

giovedì 23 giugno 2016

L'alchimista



Osserviamo attentamente il flusso e il riflusso delle influenze,
quando invadono e profanano la mente.. 
conosciamole..
non lasciamoci ingannare e trasportare nel loro andirivieni..
quando saremo abbastanza abili, 
stabili, equidistanti, 
al centro dell'orizzonte degli eventi
pronti a catturare i loro movimenti, 
il sorgere e lo svanire, 
allora..
potremo trasformare il loro potenziale negativo
in energia spirituale positiva..

giovedì 9 giugno 2016

..e noi non ce ne accorgiamo...

Qual è la ragione per cui nella pratica meditativa si insiste sullo sviluppo di una consapevolezza continua, in grado di conoscere ciò che accade momento per momento? Le risposte sono molte, ce le sentiamo ripetere in tutte le salse, libri interi trattano l’argomento.

Vorrei qui riportare un aspetto del processo cognitivo che la metafisica buddhista descrive in dettaglio nei libri canonici dell’Abhidhamma che ci dice qualcosa sulle potenzialità della consapevolezza nel cogliere anche gli aspetti più sottili che hanno luogo nel flusso delle coscienze. Per non tormentarvi troppo semplifico al massimo, per quanto possibile risparmiandovi anche i nomi tecnici di ogni coscienza, anche se qualcuno ce lo infilo per i più precisini.

Quando ci muoviamo nel mondo intorno a noi lo facciamo guardando, udendo, odorando, gustando, toccando un oggetto attraverso i sensi. Grazie alla mente e alle sue potenzialità viviamo, creiamo il mondo interiore pensando, creando, ricordando, immaginando, sognando ad occhi aperti e chiusi.

domenica 22 maggio 2016

Il canto di metta e lo sviluppo della gentilezza



 Direi di iniziare la settimana con la bella versione di Imee Ooi del canto di Metta. Questa è la pratica di contemplazione della gentilezza, prima verso se stessi, e poi piano piano la gentilezza viene indirizzata verso le persone vicine e care per poi estendersi a tutti gli esseri. Una delle meditazioni di Samatha o tranquillità più efficaci per contrastare gli stati mentali negativi, se praticata con costanza è di grande aiuto alla pratica meditativa in quanto indebolisce aspetti negativi quali rabbia, avversione, agitazione..

Che il canto di Imee vi accompagni e che la settimana sia serena!

lunedì 16 maggio 2016

Semi che germogliano, solo semi che germogliano

“Io vi dico, che è assolutamente impossibile che azioni volute, previste, compiute, cessino la loro efficacia finché non se ne siano sperimentati i risultati, in questa vita o in altre vite future!

Ed è altrettanto impossibile che, senza aver sperimentato i risultati delle azioni passate, colui che le ha compiute sia in grado di porre fine alla sofferenza.

Possa questo essere così ben conosciuto da tutti!”

                                                          ‘Il Buddha’

Uno dei concetti che è entrato nel linguaggio comune qui in occidente è quello legato alla parola “karma”(in Pali: kamma), legandosi in qualche modo all’idea di destino o sorte. Molti utilizzano in maniera disinvolta questo concetto, creando ancora più incertezza intorno a ciò che si intende con la parola Kamma.
Non che sia ci sia niente di male, si tratta di un concetto e come tale può essere utilizzato e adattato ai contesti più diversi, soprattutto quando si vuole richiamare l’idea di destino ineluttabile o di una esperienza di vita che in qualche modo non giunge per caso.

lunedì 18 aprile 2016

Una domanda scomoda, ci riduciamo lo stress o guardiamo oltre?

Una delle questioni che dobbiamo porci quando ci accostiamo alla spiritualità e alla meditazione ha a che fare con quanto realmente desideriamo metterci in gioco per costruire un percorso di crescita personale efficace, assumendoci le responsabilità di fare quelle scelte necessarie all'evoluzione e in grado di liberarci.
Il cammino spirituale che stiamo seguendo ci connette o ci sconnette da quanto è veramente importante? Ovvero siamo davvero pronti e intenzionati ad intraprendere  il percorso non privo di difficoltà che ci farà incontrare, conoscere e integrare la nostra ombra personale e collettiva, le parti negative e ‘poco nobili’che in determinate situazioni sorgono e si presentano?

lunedì 28 marzo 2016

Contemplare e trasformare i pensieri negativi

Quando ci rendiamo conto che il nostro stato d’animo è turbato dalla presenza di immagini e pensieri negativi, possiamo fare qualcosa che ci può aiutare a portare chiarezza e un pochino di saggio distacco proprio da quei contenuti mentali. Questo è un lavoro di grande importanza sopratutto se ci rendiamo conto che questi stati di coscienza tendono a diventare una abitudine e un filtro rispetto al nostro modo di intercettare e interagire con la realtà di tutti i giorni.

Per farlo abbiamo bisogno di creare uno spazio saggio tra noi e quei contenuti e stati dell'animo. Troviamo un momento, un luogo tranquillo in cui nessuno ci possa distrarre, mettiamoci comodi e proviamo a rilassarci, poi mantenendo una attitudine gentile, ma sopratutto curiosa e interessata, usiamo la presenza mentale, per cercare di mettere bene a fuoco quegli stati d’animo e i pensieri che li alimentano.

martedì 15 marzo 2016

Approccio leggermente approssimativo e Multimediale all'impermanenza


https://youtu.be/SnOMKD2Y3BI Durante gli incontri o i ritiri, capita di cercare le parole giuste per comunicare l'esperienza dell'anicca che in italiano traduciamo con il termine impermanenza. Non che sia una cosa facile comunicare o indicare una esperienza precisa e particolare che si verifica a un certo momento del progresso dell'insight e grazie alla qual sperimentiamo Anicca, l’impermanenza in relazione ai nostri processi corpo/mente.

Qualche tempo fa ero al mare su una bella terrazza inondata dalla luce del mattino, il sole non era ancora alto nel cielo e i suoi riflessi sulla superficie del mare colpivano i miei occhi con innumerevoli lampi di luce che svanivano nell'istante stesso in cui colpivano la retina. Ho girato questo breve video, non è un granchè lo so, ma racconta qualcosa di quell'esperienza lì.

 Questa specifica esperienza è detta Conoscenza dell’insorgenza e della dissoluzione (Udayabbaya ñana). Con la maturazione della percezione dell’impermanenza, si sperimenta la rapidità del processo. Tutti i fenomeni vengono visti sorgere e svanire, e scorrono sempre più veloci con l’approfondirsi della presenza mentale e della concentrazione. Alla fine, tutto scompare nel momento stesso del suo sorgere. Questo flusso acquista velocità trasformandosi da un lento fiume in torrenti impetuosi, in cascate e infine in nuvole di goccioline che esplodono come fuochi d’artificio. Questa conoscenza è considerata una pietra miliare nella pratica, in quanto la sua maturazione annulla tutti i concetti. Si comprende che tutto è formato di queste momentanee particelle. È una comprensione accompagnata dalla gioia, e con la maturazione di questa conoscenza lasciamo andare sempre più elementi di questo Fiume della Vita.





venerdì 4 marzo 2016

Oltre la porta

Una porta chiusa non sempre ci deve fermare..
se abbiamo la curiosità,
se abbiamo la determinazione,
se abbiamo la fede che possano esistere
altri mondi,
altre realtà oltre l'apparenza..
in ciò che è solido scopriremo uno spiraglio,
in ciò che è piatto troveremo la profondità,
ciò che è lineare esploderà in mille frammenti,
lo spazio e il tempo saranno solo sillabe,
quando i confini saranno solo immensità
allora saremo oltre..oltre..

domenica 28 febbraio 2016

Quella sottile imperfezione che tutto pervade

Nella nostra vita ordinaria quando la presenza mentale e l’attenzione dirette vengono verso un qualsiasi oggetto, di solito non vengono mantenute abbastanza a lungo da soddisfare il proposito di una attenta e fattuale osservazione.

Generalmente, nella modalità ordinaria del nostro flusso di coscienza, ciò che immediatamente segue i primi momenti di cognizione sono sensazioni primitive, reazioni emozionali, pensieri discriminanti, riflessioni o propositi di azioni.
Se qualcuno, la cui mente non sia armonizzata e controllata grazie all’addestramento meditativo, si occupasse di dare uno sguardo un poco più curioso, investigativo e ravvicinato del solito ai propri pensieri ed attività di ogni giorno si troverebbe ad osservare uno spettacolo piuttosto sconcertante. Fuori da quei pochi canali principali di pensieri e attività intenzionali incontrerebbe una massa intrecciata di percezioni, pensieri, sensazioni, emozioni e casuali movimenti del corpo che mostrano una situazione di disordine e casualità che certamente nessuno gradirebbe avere nel suo salotto.

domenica 14 febbraio 2016

Seguendo l'antico richiamo

..corse nei campi e riuscì a scorgerle in lontananza,
le oche selvatiche spiccavano il volo.
Avrebbe voluto essere lassù,
nell'immenso spazio, sulle ali del vento,
seguendo l'antico richiamo...
andiam, andiamo è l'ora!

..poi una folata di vento gli sferzò il viso e chiuse gli occhi.
Sentì i suoi piedi pesanti piantati nel campo,
sentì dentro di sé l'immenso spazio e quel battito d'ali era lì,
nell'eterno movimento tra andare e ritornare era lì,
e spiccò il volo, seguendo l'antico richiamo...
andiam, andiamo è l'ora!

mercoledì 3 febbraio 2016

Tanto che fretta c'è?

Spesso le cose non sono chiare,
le idee non sono chiare,
gli eventi con cui ci confrontiamo sono confusi

Quando questo accade la mente si agita
alla ricerca di chiarezza
alla ricerca di soluzioni

Questo movimento verso qualcosa altro,
crea tensioni nella mente che sovente aggiungono solo altra confusione

Possiamo accettare di restare in pace nella confusione?
Possiamo accettare di fare la conoscenza della confusione?
La confusione non è essa stessa transitoria?
La confusione stessa non è forse uno dei modi in cui l'illusione
si veste per presentarsi meno nuda?

Perchè non restare in pace allora, vigili, pronti, stabili,
per cogliere l'ineffabile istante in cui la confusione svanisce
e qualcos'altro si presenta..

In fondo non vi è nulla da temere nella confusione,
molto da temere invece vi è nelle azioni generate dalla mente confusa

Quale potere riconosceremo in quel restare in pace? 
quale forza sentiremo sorgere nella coscienza?
tanto, che fretta c'è?

domenica 24 gennaio 2016

Respirare, partecipare, con tutta la nostra imperfezione!

I difetti mentali e le parti oscure del nostro vissuto emotivo sono una sfida inevitabile con la quale dobbiamo confrontarci nel corso del nostro vivere quotidiano, così come nello svolgersi dei giorni durante un ritiro di meditazione.
Per una appropriata gestione di questi momenti dobbiamo pazientemente sviluppare quelle qualità interiori che ci consentono di comprendere profondamente e integrare in maniera proficua tutto il buono e il cattivo dentro di noi.
Sopratutto quando vediamo cose negative possiamo, e abbiamo bisogno, di essere molto aperti

giovedì 14 gennaio 2016

Il carceriere sorride beffardo

Sono fatti di questo corpo,
di questi sensi sempre all'erta,
di questa mente vasta e fantasiosa,
di questi pensieri sempre pieni di sorprese e ritorni,
i muri della mia prigione.
Li percorro da anni punto a punto
alla ricerca del misterioso portale
da dove non si torna...

.. ma oggi sono uscito
in questa nebbia bianca, compatta, umida, gelata.
Seguendo scricchiolanti orme 
tra foglie marce e cristalli di fango 
mi sono incamminato nel bosco 
lungo il sentiero alla torre di guardia.

Quando ho alzato lo sguardo era lì,
sorprendente e inattesa come solo lei sa essere..."la bellezza"

..uno squarcio di cielo azzurro nitido e profondo...