Una vita nel segno del dono ricevuto nell’essere umani
non può fare a meno
di una costante ricerca della verità, ma
gli occhi non bastano a vederla
né gli altri sensi a percepirla
Solo la mente ha in sé la possibilità di andare oltre,
dove è necessario andare
Però essa va coltivata
poiché il potere che le è concesso
sta nel bene come nel male
può essere generosa come un benefattore
arida come un deserto
amorevole come una madre che culla il neonato
implacabile come un carnefice
Ed ogni coscienza sa molto bene
ciò che è bene e ciò che è male
La distanza dal bene ci dà la misura del tormento e
del dolore che si agitano dentro di noi
la distanza dal male
dà spazio alla gioia, all’incontro, alla partecipazione.
Troppo spesso occupiamo quello spazio
con ricordi e desideri
frutto di un incessante processo di fermentazione mentale
cosi, a volte,
la gioia arriva
non trova posto
e se ne và
un saluto nel Dhamma a tutta Metta
un saluto nel Dhamma a tutta Metta
chi dona a chi?
RispondiEliminaessere umani: trasferisco il processo di identificazione dal "me" al genere "uomo"?
il bene, il male, ma esistono?
ciò che fa soffrire e gioire è l'io o la coscienza dell'io?
Cosa ne pensate?