Il desiderio sensoriale(kamacchanda). Come riconoscerlo?
Qualunque sia lo stimolo esterno od interno che sorge, anche
solo per un breve istante, anche un piccolo riflesso, non appena esso è percepibile come piacevole il desiderio
sensoriale è lì. Allo stesso modo quando sorge uno stimolo, interno od esterno, di natura sgradevole immediatamente il desiderio che scompaia subito lo segue.
In meditazione la mente tende compulsivamente a dirigersi verso questo tipo di stato mentale con tutto il suo carico di brame e repulsioni
Il suo contrario; quando il desiderio sensoriale è del tutto assente, appaiono la felicità e la pace. Lo spirito gode del benessere procurato dalla sua capacità a restare in pace sul proprio oggetto.
Le cause; che si
tratti di visioni, di suoni, di tatti, di gusti, di odori, o di pensieri, non
appena si tratta di sensazioni gradevoli, il nostro spirito vi si incolla, vi
si compiace e vi si attacca con forza. A causa di queste sensazioni che possono
sorgere in ogni momento appare il desiderio per esse, perché possano perdurare .
Gli antidoti; favorire
lo sviluppo della concentrazione, in rapporto a quello dell'energia, determinarsi
a rimanere concentrati unicamente sul proprio oggetto di meditazione, qualunque
esso sia, interessarsi sinceramente all'oggetto di meditazione.
Pratiche di samatha che possono ridurre l’influenza del
desiderio per gli oggetti dei sensi: sviluppare la contemplazione sull'aspetto
spiacevole del corpo
Equilibrare le “5
Facoltà di controllo”
La metafora che viene
data per descrivere gli effetti del desiderio
sensoriale: “non si può guardare
attraverso un'acqua colorata”.
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