domenica 12 maggio 2013

Gli Ostacoli alla meditazione. La pigrizia ed il torpore (thina middha)

Fonti: varie ed eventuali con prevalenza di www.dhammadana.org poi ci ho lavorato su io.


La pigrizia ed il torpore. Come riconoscerli?

Quando non riusciamo a restare stabili in modo corretto sul nostro oggetto di meditazione e la nostra concentrazione "scivola" di continuo nella sonnolenza o in stati di annebbiamento,  mentrela nostra energia  è spenta o assente, si tratta di pigrizia e torpore

Il suo contrario, lo stato mentale dell'applicazione mentale; quando la pigrizia ed il torpore sono del tutto assenti, appare vicāra (l'applicazione sostenuta), la mente resta costantemente sul suo oggetto.

La causa; vi sono pigrizia o torpore non appena lo spirito non ha più interesse verso il principale oggetto di meditazione e l'energia cala.

Gli antidoti; favorire lo sviluppo dell'energia,per esempio riducendo i tempi di seduta e accrescendo i tempi di meditazione camminata. Stimolare fisicamente il corpo:  ad esempio guardare per qualche istante una sorgente luminosa, oppure riscuotersi,bagnarsi il viso con acqua fredda, effettuare qualche stiramento, meditare in piedi. 
Interessarsi sinceramente all'oggetto di meditazione.

Pratiche di samatha che possono ridurre l’influenza  di pigrizia e torpore: sviluppare maranānussati (attenta considerazione sul carattere inevitabile della morte)
Equilibrare le “5 Facoltà di controllo”
La metafora che viene data  per descrivere gli effetti di pigrizia ed il torpore: “non si può guardare attraverso un'acqua gelata”.

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