La pigrizia ed il torpore. Come riconoscerli?
Quando non riusciamo a restare stabili in modo corretto sul
nostro oggetto di meditazione e la nostra concentrazione "scivola" di
continuo nella sonnolenza o in stati di annebbiamento, mentrela nostra energia è spenta o assente, si tratta di pigrizia e torpore
Il suo contrario, lo stato mentale dell'applicazione mentale; quando la pigrizia ed il torpore sono del
tutto assenti, appare vicāra (l'applicazione
sostenuta), la mente resta costantemente sul suo oggetto.
La causa; vi sono
pigrizia o torpore non appena lo spirito non ha più interesse verso il
principale oggetto di meditazione e l'energia cala.
Gli antidoti;
favorire lo sviluppo dell'energia,per esempio riducendo i tempi di seduta e
accrescendo i tempi di meditazione camminata. Stimolare fisicamente il corpo:
ad esempio guardare per qualche istante una sorgente luminosa, oppure riscuotersi,bagnarsi il viso con acqua
fredda, effettuare qualche stiramento, meditare in piedi.
Interessarsi
sinceramente all'oggetto di meditazione.
Pratiche di samatha che possono ridurre l’influenza di pigrizia e torpore: sviluppare maranānussati (attenta considerazione sul
carattere inevitabile della morte)
Equilibrare le “5
Facoltà di controllo”
La metafora che viene
data per descrivere gli effetti di
pigrizia ed il torpore: “non si può
guardare attraverso un'acqua
gelata”.
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