Lo scontento-l'avversione(byāpāda). Come riconoscerlo?
Nel minimo sentimento di irritazione, di deprezzamento, di
rigetto, di collera o di odio possiamo riconoscere lo scontento, l'avversione.
Esso può essere generato dal più piccolo
pensiero di insoddisfazione e può riguardare
cose, persone o situazioni, del passato lontano cosi
come stimoli del presente.
Il suo contrario:
quando scontento e irritazione sono del tutto assenti, appare la gioia, la
mente è interessata al suo oggetto.
La causa; quando la
nostra mente evoca dei fatti che veicolano un sentimento di discordia, come le
controversie con altre persone o rifiuta una situazione non confortevole, come
il calore, o gli insetti molesti, appare lo scontento
L'antidoto; accettare
l'idea che gli unici responsabili della nostra insoddisfazione siamo noi stessi
Pratiche di samatha che possono ridurre l’influenza dello
scontento e irritazione: sviluppare mettā bhāvanā
(meditazione sulla benevolenza)
Equilibrare le “5
Facoltà di controllo”
La metafora che viene
data per descrivere gli effetti dello
scontento: “non si può vedere attraverso
un'acqua in ebollizione”.
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