domenica 12 maggio 2013

Gli ostacoli alla meditazione. L'agitazione mentale, rimorsi, preoccupazioni(uddhacca kukkucca).

Fonti: varie ed eventuali con prevalenza di www.dhammadana.org, poi ci ho lavorato su io.


L'agitazione mentale,rimorsi,preoccupazioni. Come riconoscerli?

Quando la mente non è tranquilla e si sente inquieta e perturbata sia pure per un piccolo dettaglio e vi è agitazione mentale, quando la mente rimugina o appaiono dei rimorsi o preoccupazioni in relazione ai propri o altrui comportamenti, in tutti questi casi la mente è incapace di stabilizzarsi su di un solo oggetto. Quando questo stato mentale prende il sopravvento ci incagliamo su questi pensieri sconfortanti con il sentimento di non potere continuare la nostra meditazione fino a che il problema all'origine dell'agitazione mentale o del rimorso non sarà dissolto o risolto.


Il suo contrario; lo stato mentale opposto all'agitazione è la tranquillità; allorché l'agitazione mentale ed i rimorsi sono del tutto assenti, la mente accede agli stati di calma in cui appare ekkagata, la concentrazione, quando ci riferiamo ad ekkagata  ci riferiamo alla concentrazione della mente in un solo punto, la sua forma più potente, quando la mente è totalmente unificata al suo oggetto.

La causa; in relazione a questo tipo di ostacolo è bene spendere qualche parola in più anche in questa seppur sintetica esposizione, perchè le nostre menti occidentali sono spesso travolte dall'agitazione mentale. Personalmente penso che questo sia dovuto alle contraddizioni presenti nella nostra cultura rispetto a ciò che viene considerato virtuoso/etico/morale in relazione ai comportamenti personali, quindi ognuno deve fare i conti con il proprio sistema di valori e comportarsi quindi in maniera congrua e coerente.
Se osserviamo a fondo la qualità dei nostri atti, ciò produrrà il sorgere di rimorsi relativi ad eventi passati, che appariranno durante la meditazione. Gli stati, oppure l'attività relativamente calma della meditazione costituiscono un terreno propizio all'affioramento di rimpianti e di sensi di colpa legati alle cattive condotte di ogni sorta che affiorano dal nostro passato. Ecco la ragione per cui viene enfatizzato il ruolo di Sila(moralità/comportamenti virtuosi) in relazione allo sviluppo della concentrazione in meditazione e di come sia necessario tenere costantemente una condotta virtuosa ed anche irreprensibile, per quanto sia possibile. Senza una virtù pura, la meditazione rimarrà solo un campo ad ostacoli.

Fino a che la mente non si trova ben centrata sul suo oggetto di meditazione può risentire della noia. di conseguenza non tralascia nessuna occasione per distrarsi. Quando nulla esiste e noi ci troviamo immobili, con gli occhi chiusi nel silenzio ecco che i minimi pensieri, sconforti, inquietudini, riflessioni, ricordi, sensi di colpa, sentimenti e sensazioni sono come altrettanti "impianti televisivi", nei quali veniamo assorbiti in maniera insaziabile. Adoriamo parlare con noi stessi dei nostri problemi!
Se permettiamo ad una sola formica di vedere un dolce, questa invita l'intero formicaio. Allo stesso modo, quando iniziamo ad "ascoltare" uno dei nostri problemi, anche insignificante, invitiamo tutto il "formicaio": una moltitudine di apprensioni d'ogni sorta, anche molto antiche si presenta senza sosta. Questo stato di agitazione interiore può anche provocare dei pruriti fisici, accentuare le sensazioni di disagio nel corpo oltre che nella mente.

 L'antidoto; seguire di continuo un comportamento virtuoso (fisicamente e mentalmente)anche quando non meditiamo. Rinunciare a nutrire un senso di agitazione mentale o un rimorso, di qualunque natura siano ed in qualunque modo si mostrino. Determinarsi a restare immobili, ogni malessere fisico e mentale, inquietudine o sconforto, finiscono per sparire a condizione di venire ignorati.
Equilibrare le “5 Facoltà di controllo”

La metafora che viene data  per descrivere gli effetti di agitazione mentale e rimorsi: “non si può guardare attraverso un'acqua agitata dal vento”.

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