Cosi, un bel giorno uno dei tanti gruppi di ricerca contatta uno yogi, noto per la profondità degli stati meditativi che era in grado di raggiungere, per chiedergli di sottoporsi a delle analisi strumentali.
Lo yogi acconsente e, nel giorno stabilito per l'esperimento, viene accolto nel laboratorio da un indaffarato gruppo di studiosi in camice bianco.
Su tutto il suo corpo vengono applicati sensori, elettrodi e tutto l'armamentario che si utilizza in questi casi, poi gli studiosi si allontanano dal corpo dello yogi dicendo "ecco siamo pronti, quando potremo iniziare a registrare i dati?"
Lo yogi si mette comodo nella sua posizione di meditazione e dice loro ".. bene iniziamo, registrate fin quando resto in meditazione, ma ci vorrà qualche oretta, ci vuole il suo tempo". Lo yogi decide di fare del suo meglio e, per favorire le ricerche, entra in uno stato molto profondo e pacificato di meditazione....
Dopo essere emerso dalla meditazione lo yogi viene liberato dai sensori e si avvicina curioso ai ricercatori che, perplessi, stanno leggendo e consultando i grafici dei risultati e chiede loro:
- "allora cosa hanno misurato i vostri strumenti?"
- "beh, all'inizio gli strumenti registravano, poi sempre meno, poi più nulla, tutto piatto"
- "si, ma il piatto era pieno o era vuoto?
- "come..?? Qui non si vede niente.."
- "bah! i vostri strumenti non servono a un granchè" dice lo yogi e se ne va assieme allo sventolare della sua veste.....
Nessun commento:
Posta un commento