Ciò che esiste: la materia intorno a noi, ciò che accade nelle infinite modalità in cui si manifestano le cose del mondo 'la fuori'; i colori, le forme, i sapori, le esperienze che ne facciamo e sperimentiamo sono, in grande misura, ciò che definiamo 'esistenza', e questo esistere si colora con le tonalità delle nostre esperienze interiori, il nostro sentire. La relazione tra quel 'qualcosa la fuori' e il sentire interiore costituisce il nostro campo di osservazione.
Il mondo con tutte le sue 'cose', i suoi universi e galassie nella sua immensità, con gli atomi e le particelle elementari che ne compongono la sostanza è in continuo mutamento. Tutto cessa e rinasce mentre la mente umana ne coglie solo quella porzione che i sensi le consentono di intercettare.
La mente umana non ha creato l'esistenza e quindi è sola. Là fuori c'è qualcosa che era già lì prima che le nostre abilità cognitive si sviluppassero.
Quello che la mente ha creato e crea in continuazione sono i racconti, le narrazioni su come tutto ciò che la circonda sia sorto, sorga, come mai e perchè, per chì. Siamo circondati da miti, nati e dimenticati, Dei creatori e Demoni distruttori o semplicemente storie, moltissime storie. Abbiamo solo da scegliere, ciascuno ne accoglierà le conseguenze costruendo le sue avventure.
Gli dei sono, in fondo, una panacea, le creazioni e i racconti ad esse collegate una consolazione, i miti una proiezione rassicurante, ma sicuramente non una cura. Essere in sintonia con l'esistenza significa essere sani e integri, in sintonia con l'ambiente circostante. Nel momento in cui riusciamo a sintonizzarci con l'esistenza non c'è più tensione, nessuna preoccupazione, entriamo in contatto con una pace sottile e dolce che non richiede null'altro.
La realtà non ha bisogno di alcun ricordo, di nessuna creazione, racconto o mito. E' lì, è sempre stata lì e ci sarà sempre, anche quando nessuna coscienza sarà li a percepirla. Le verità ultime sull'esistenza si rivelano a coloro che sono attenti, liberi da ogni racconto interiore su ciò che abbiamo assorbito, definito, creduto e vissuto. La relazione tra il mondo intorno a noi e il modo in cui lo sperimentiamo è la chiave di volta che sostiene la personale visione di quell'incessante flusso di esperienze che chiamiamo esistenza!
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un cuore amorevole e gentile, una chiara intenzione e una attenzione nuda, aperta e accogliente. Ciò trasformerà tutto, ci aiuterà a scoprire, o forse semplicemente a restare in armonia, con le profondità stesse di questa esistenza.
Volendo fare dell'enfasi qualcuno ha detto: "Sei ovunque! Non sei più la goccia, sei diventato l'oceano,
Non è male...siamo simili alle onde dell'oceano, in superficie. Il culmine di ogni singola onda è solo il modo in cui la profondità degli abissi si mostra e si riconosce in 'quel singolo istante'.
Ma io sono poco incline all'enfasi, diciamo piuttosto che: "ovunque tu sia, in 'quel singolo istante', sei li... e lì non c'è Nulla da raccontare... perchè in quell'istante non ci sono parole... una sillaba è già lunga.
Grazie per questa pubblicazione
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