Questo accade in particolar modo quando l'attaccamento alle proprie opinioni, idee o credenze prende il sopravvento sulla capacità integrare e accogliere la diversità. Quando il soggettivo prende il sopravvento su ciò che è oggettivo e la propria visione personale inizia a filtrare la realtà, distorcendola o rimodellandola, quello è il momento in cui dobbiamo saper cogliere i segni delle modalità con cui ci aggrappiamo alla nostra visione del mondo.
Si tratta di una forma di attaccamento, spesso sottile, ma che può portare a sgradevoli conseguenze. Come accorgersene e quali le contromisure? Come si esce dalle cornici di cui siamo parte?
Sette piccoli suggerimenti sull’Arte di Ascoltare
- Non aver fretta di giungere alle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera dell’esperienza
- Quel che vedi lo vedi dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista devi cambiare punto di vista
- Se vuoi comprendere quello che un altro sta dicendo, devi assumere che possa aver ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva
- Le emozioni sono strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprenderne il linguaggio, non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico
- Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come: trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti; incongruenti con le proprie certezze.
- Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti
- Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare l’umorismo viene da sé.