Le tre comprensioni che maturano durante il progresso nell'insight
Il Buddha ha impartito i
suoi insegnamenti con l’intenzione di dare a tutte le persone la possibilità di
raggiungere la giusta comprensione in conformità con la verità che egli stesso
aveva capito quando raggiunse la sua realizzazione . Gli insegnamenti sono
sempre stati di natura empirica, egli ha sempre fornito tutte le informazioni e
le istruzioni in modo trasparente e diretto, spesso adattandole in relazione
alle persone a cui si rivolgeva, affinché fosse possibile mettere in pratica e
sperimentare di persona le indicazioni ricevute.
Nel percorso meditativo
personale, grazie al susseguirsi delle esperienze meditative, lo yogi si trova
a vivere direttamente nuove modalità di manifestazione delle realtà fisiche e
mentali. Una nuova fenomenologia si dispiega nel vissuto meditativo, una serie
di intuizioni o visioni profonde maturano in una successione, non
necessariamente lineare. Questa successione di esperienze viene chiamata il “progresso
dell’insight”.
Potenziato dalla continuità della presenza mentale e
magnificato dalla concentrazione il campo di esperienze dello yogi penetra sempre di più attraverso le modalità convenzionali con cui conosciamo e sperimentiamo la
realtà ed è lungo questo percorso che si rende necessaria una giusta comprensione di ciò che viene conosciuto e vissuto. Il progressivo sviluppo
della chiara comprensione consiste in sostanza con lo sviluppo della saggezza
ed ha una diretta relazione con il progresso dell’insight.
La giusta comprensione
può generare le condizioni che portano al risultato auspicato dal Buddha e cioè
lo sviluppo di quella saggezza in grado di penetrare il velo dell’illusione e
vedere le cose così come sono, sperimentando le qualità e le caratteristiche
sottostanti alle modalità convenzionali con cui intercettiamo e sperimentiamo
la realtà.
Lo yogi si trova a
sperimentare con una chiarezza sempre più vivida che ogni fenomeno, sia esso
fisico che mentale, che si manifesta
come:
·
impermanente
e transitorio
·
insoddisfacente
·
insostanziale,
privo di controllo, condizionato e impersonale
L’insegnamento buddhista
ci indica quello che la saggezza dovrebbe poter realizzare, grazie alla chiara
comprensione, e cioè che le realtà che sorgono e passano momento dopo momento,
siano esse fisiche o mentali, sono Dukkha (insoddisfacenti, transitorie e
condizionate), penetrando la natura vuota di essenza di tutte le realtà
conosciute.
Quando parliamo di
progresso dell’Insight ci riferiamo a
quella serie di esperienze intuitive, o di visione profonda, che si susseguono
in meditazione. A mano a mano che consapevolezza e concentrazione diventano più
stabili, le modalità con cui la mente sperimenta ciò che conosce mutano,
dischiudendo nuovi orizzonti sulle qualità e le caratteristiche dei fenomeni
conosciuti.
Con il progresso dell’insight
tre livelli di comprensione vengono raggiunti e completati:
- La piena comprensione di ciò che viene conosciuto
- La piena comprensione investigativa
- La piena comprensione del lasciar andare
Comprensione completa di ciò che viene conosciuto (Nata pariññå):
·
è la comprensione
che realizza le caratteristiche specifiche dei
fenomeni mentali (Nama) e materiali
(Rupa).
Qui il progresso dell’Insight è nella sua prima fase iniziale, si discerne chiaramente la ‘differenza tra le caratteristiche mentali e
materiali’, (il nome di questa conoscenza è: nama-rupa-pariccheda-Nana). La mente che osserva e l’oggetto o qualità
materiale osservata sono due fenomeni differenti, anche mentre sorgono e
passano insieme, anche se in termini molto semplici osserviamo qui il rapporto
condizionato tra la mente e il suo oggetto. Va sottolineato che in quel momento
c’è la chiara percezione del non sé e che tutte queste qualità sono soltanto
eventi naturali. Qui l’esistenza di una persona, un individuo non trova spazio.
Questo livello di comprensione rappresenta la base per l'ulteriore sviluppo
della saggezza.
Comprensione investigativa (Tírana pariññå):
·
è la comprensione che indaga a fondo le
caratteristiche generali della mente (Nama) e della materia(Rupa), senza
preferenze per un fenomeno mentale o materiale particolare, senza selezionarne
nessuno a priori.
La
saggezza realizza le caratteristiche delle realtà come appaiono attraverso
tutte e sei le porte dei sensi. Quando la saggezza si rende conto chiaramente
che mente e materia sono solo fenomeni transitori e condizionati (dhamma), soggetti
a incessante cambiamento, e che non è possibile fare affidamento su di essi,
matura la quarta tappa del progresso di insight, ‘la conoscenza del sorgere e passare dei fenomeni mentali e materiali’(il
nome di questa conoscenza è: udayabbaya ñana).
In questa fase tutti i fenomeni vengono visti sorgere e svanire e questo
avviene sempre più velocemente via via che consapevolezza e concentrazione
crescono e diventano più stabili. La comprensione investigativa inizia a questo
punto del sentiero.
Comprensione del lasciar andare o dell’abbandono (Pahana pariññå):
·
Il terzo tipo
di piena comprensione è la saggezza che investiga e sperimenta la dissoluzione
di mente e materia. Qui inizia, e poi giunge a maturazione, la fase finale del
progresso dell’insight. La comprensione e conoscenza della dissoluzione
(il nome di questa conoscenza è: bhanga ñana) matura in questa fase. Da
questo punto in poi nello yogi la percezione dell’impermanenza evolve nella percezione della dissoluzione. Grazie
alla saggezza e alla visione penetrativa su tutto ciò che sperimenta, matura il
distacco dai fenomeni conosciuti, siano essi materiali che mentali. Questo
accade perché a questo punto risulta evidente al meditante lo svantaggio e il
pericolo che intrinsecamente giungono insieme mente (Nama) e materia (Rupa).
Gli abbandoni sono sette:
- l’impermanenza abbandona la percezione della permanenza
- la sofferenza abbandona la percezione del piacere
- il non sé abbandona la percezione del sé
- l’imparzialità abbandona la percezione della passione
- l’imparzialità abbandona la percezione del piacere
- la cessazione abbandona la percezione dell’originazione
- il distacco abbandona la percezione dell’attaccamento
Via via lo yogi
sperimenta sempre più in profondità la natura vuota e vacua dei fenomeni e apprende
che il senso più profondo del processo è la cessazione come destino finale di
tutte le cose. In questa fase ovviamente queste esperienze di cessazione sono
ancora parte del processo del divenire, una cessazione che condiziona un nuovo
sorgere (upada nirodha). Occorre quindi sforzarsi per giungere a realizzare la
cessazione priva di nuova insorgenza (anupada nirodha).
Da questo punto in poi il
progresso dell’insight e della
saggezza procede in modo naturale lungo il percorso sperimentando una serie di
conoscenze di insight e, quando le
facoltà sono mature, lo avvicinano alle porte della liberazione.
Nessun commento:
Posta un commento