lunedì 25 marzo 2013

I 5 Aggregati. Le formazioni mentali

L’Aggregato delle Formazioni Mentali (sankhara-khandha)

O anche Aggregato dei contenuti e delle attività mentali. In questo gruppo sono contenute tutte le attività che dipendono dalla volontà (le attività della volizione), sia nel bene che nel male. Quello che si conosce sotto il nome di karma (o kamma) è compreso in questo gruppo.

Il Buddha stesso ha definito:

“...Bhikkhu (monaco), è la volizione (cetana) che io chiamo kamma. Avendolo voluto, un uomo agisce con il corpo, la parola e la mente”.

La parola pali kamma, o in sanscrito karma, letteralmente significa “azione”, “il fare”. Ma inserita nella teoria buddhista del karma sta a significare solo “l’azione voluta”, “l’azione che è manifestazione della volontà”, “la volizione”, e non tutte le azioni in generale. Le sensazioni e le percezioni non sono azioni con un contenuto di volontà, pertanto non producono effetti karmici. E’ solo l’azione volontaria che può produrre effetti karmici.

Ogni atto di volizione, fisico, verbale o mentale, viene compiuto per l’effetto di forze-karmiche (sankhara) già esistenti (forze-mentali precedentemente create in una o più vite), attingendo quindi l’energia (per l’azione) da tali forze, ossia assorbendo, consumando tali forze; ma, in quello stesso istante, vengono anche generate nuove forze-karmiche (forze-mentali creative), chiamate forze-azione (sankhara), come effetto della azione stessa; queste rinnovano il serbatoio di energia karmica, e causeranno e condizioneranno future azioni (fisiche, verbali, mentali), in questa o in successive esistenze.

Questo serbatoio di energia, l’insieme delle forze-mentali-karmiche, è una forza formidabile, alimentata continuamente dalla volizione, dal desiderio, dalla sete di esistere, di continuare, di diventare sempre di più, di accumulare sempre di più. E’ l’energia più potente che esista nell’universo e muove l’insieme delle vite, delle esistenze, il mondo intero. E’ la causa del continuo ciclo di rinascite (samsara). Questo ciclo di continuità andrà avanti finché ci sarà sete di essere e di divenire. Si potrà fermare solo quando questa forza, questa “sete” (bramosia), sarà tagliata via, spazzata via dalla saggezza che avrà la visione della Realtà, della Verità, del Nibbana (o Nirvana).

La teoria del karma è la teoria di causa ed effetto, di azione e reazione. E’ una legge naturale, che non ha niente a che fare con le idee di giustizia, di ricompensa e punizione. Ogni azione voluta produce effetti e risultati. Il fatto che una buona azione (relativamente alla visione dualistica delle cose) produca buoni effetti e una cattiva ne produca di cattivi, non è un fatto di giustizia, di ricompensa o punizione, ordinate da una “potenza” che giudica la natura dell’azione, ma è in virtù della loro stessa natura, della loro stessa legge.

Un’azione rabbiosa produrrà vibrazioni e impressioni di rabbia nel continuum della coscienza, proprio nel momento che essa viene compiuta, e queste impressioni rimarranno latenti fino a quando le condizioni per una loro riattivazione non si ripresentano, a quel punto, in assenza di consapevolezza, potranno originare in futuro ulteriori azioni rabbiose.

Come le sensazioni e le percezioni, anche la volizione è di sei tipi, essendo connessa alle sei facoltà interne e i corrispondenti sei oggetti (fisici e mentali) esterni.

Nell’azione volontaria vengono identificate diverse combinazioni di fattori mentali, la psicologia buddista ne enumera 52(formazioni-mentali), che sono parte di questo aggregato: l’attenzione (manasikara), l’intenzione (chanda), la determinazione (adhimokka), la confidenza o fede (saddha), la concentrazione (samadhi), la comprensione (panna), l’energia (viriya), il desiderio (raga), la ripugnanza e l’odio (patigha), l’ignoranza (avijja), la vanità (mana), l’idea del sé (sakkaya-ditthi), ecc...

Può essere utile, infine, un chiarimento sul termine “sankhara”(o anche samkhara). Ha diversi significati, secondo il contesto in cui è usato. Fondamentalmente, però, indica “qualcosa composto da tante parti”, da più elementi: quindi, un composto, una mistura, una creazione che combina diversi elementi. Nel contesto dei Cinque Aggregati rappresenta un vasto significato e viene generalmente tradotto con “formazioni-mentali” per indicare che le innumerevoli “creazioni-mentali” quali prodotti condizionati e composti, derivano da precedenti elementi, essi pure condizionati e composti. La volizione stessa è una “costruzione mentale” (che dirige la mente all’azione buona o cattiva).
In altri contesti sankhara può significare qualsiasi “cosa condizionata”, qualunque “stato condizionato” (dell’energia fisica o mentale), qualsiasi “cosa creata”, quindi qualsiasi cosa al mondo. In questo senso, tutti i Cinque Aggregati sono sankhara. Il termine da l’idea che l’esistenza è composta da tante cose messe insieme.

Infine, sankhara è l’attività interminabile di creazione-formazione-produzione, ed anche il cambiamento nel quale le cose nuove sorgono, si manifestano e cessano.

In quanto creazioni mentali, sono inclusi in questo aggregato i processi del pensiero, le reazioni, il desiderio, l’attaccamento, i differenti stati mentali (incluso quelli mistici o spirituali, come i jhana o i samadhi -gli assorbimenti-; per quanto puri ed elevati possano essere sono ancora prodotti mentali, quindi condizionati e composti, e non sono indispensabili per il raggiungimento del Nibbana).


7 commenti:

  1. Una spiegazione chiara finalmente. Grazie Chiara

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  2. Grazie per la spiegazione, è stata molto utile.

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  3. ciao Marco,
    bene sono molto contento se hai trovato utile l'esposizione,
    grazie per essere passato di quà, anche perchè così ho sistemato l'mpaginazione che si era sballata

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  4. grazie mille! le vostre parole sono sempre un formidabile supporto per ritiri, dubbi, chiarimenti lungo il percorso: GRAZIE DAVVERO DI CUORE!!!!

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