giovedì 23 giugno 2016

L'alchimista



Osserviamo attentamente il flusso e il riflusso delle influenze,
quando invadono e profanano la mente.. 
conosciamole..
non lasciamoci ingannare e trasportare nel loro andirivieni..
quando saremo abbastanza abili, 
stabili, equidistanti, 
al centro dell'orizzonte degli eventi
pronti a catturare i loro movimenti, 
il sorgere e lo svanire, 
allora..
potremo trasformare il loro potenziale negativo
in energia spirituale positiva..

giovedì 9 giugno 2016

..e noi non ce ne accorgiamo...

Qual è la ragione per cui nella pratica meditativa si insiste sullo sviluppo di una consapevolezza continua, in grado di conoscere ciò che accade momento per momento? Le risposte sono molte, ce le sentiamo ripetere in tutte le salse, libri interi trattano l’argomento.

Vorrei qui riportare un aspetto del processo cognitivo che la metafisica buddhista descrive in dettaglio nei libri canonici dell’Abhidhamma che ci dice qualcosa sulle potenzialità della consapevolezza nel cogliere anche gli aspetti più sottili che hanno luogo nel flusso delle coscienze. Per non tormentarvi troppo semplifico al massimo, per quanto possibile risparmiandovi anche i nomi tecnici di ogni coscienza, anche se qualcuno ce lo infilo per i più precisini.

Quando ci muoviamo nel mondo intorno a noi lo facciamo guardando, udendo, odorando, gustando, toccando un oggetto attraverso i sensi. Grazie alla mente e alle sue potenzialità viviamo, creiamo il mondo interiore pensando, creando, ricordando, immaginando, sognando ad occhi aperti e chiusi.