domenica 24 gennaio 2016

Respirare, partecipare, con tutta la nostra imperfezione!

I difetti mentali e le parti oscure del nostro vissuto emotivo sono una sfida inevitabile con la quale dobbiamo confrontarci nel corso del nostro vivere quotidiano, così come nello svolgersi dei giorni durante un ritiro di meditazione.
Per una appropriata gestione di questi momenti dobbiamo pazientemente sviluppare quelle qualità interiori che ci consentono di comprendere profondamente e integrare in maniera proficua tutto il buono e il cattivo dentro di noi.
Sopratutto quando vediamo cose negative possiamo, e abbiamo bisogno, di essere molto aperti
e compassionevoli nei confronti di noi stessi, osservando con accettazione, in modo impersonale, tutta la brama, la rabbia, le frustrazioni, l'orgoglio, le gelosie e le pulsioni oscure come qualcosa di naturale, qualcosa che sorge in ragione delle condizioni presenti. Come qualcosa che non ci appartiene, non siamo noi, non siamo sempre così.

Sembra paradossale, ma se ci sentiamo in colpa per quel tipo di pensieri, non stiamo facendo altro che rinforzare il senso dell'identità, di identificazione proprio con quei contenuti mentali.
Solo quando riusciamo a vedere brama, rabbia e orgoglio come qualcosa di naturale che arriva e se ne va, la mente integra in maniera equanime, non agitato, consapevole e saggio tutto ciò che sorge e invade il campo della coscienza. Solo in quella modalità il senso di identificazione non nutre e alimenta quei contenuti negativi.

I difetti mentali non hanno alcun timore di essere attaccati, non importa quanta energia possiamo impegnare nel contrastarli, non perderanno la battaglia, anzi si rinforzeranno ogni volta che resisteremo loro sentendoli nostri.

Brama, rabbia, orgoglio, gelosia cessano di  ricevere energia quando sono visti con equanimità, distacco e pace, con saggezza e consapevolezza, come eventi naturali, senza farli o sentirli nostri, senza quel senso di rassegnata resa che ci fa dire "sono fatto così"

Non è vero, non sempre, non necessariamente.
Possiamo imparare a discernere ciò che è buono e proficuo da ciò che è male e dannoso, per noi stessi e per gli altri.
Possiamo farlo senza identificazione, senza appropriarci di bontà e malvagità.
Possiamo fare a meno del senso di colpa e dell'auto celebrazione.
Possiamo smettere di essere i protagonisti.
Possiamo cominciare a partecipare, con tutta la nostra imperfezione
Possiamo respirare liberi con l'universo intorno a noi

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