domenica 22 novembre 2015

Aganna sutta 6. La fine del Mondo, distrutta la Brama non tornano più

continua dal post precedente Aganna sutta 5

....dopo qualche tempo, Vasettha, un essere della casta Khattiya, insoddisfatto della sua dottrina, abbandonò la casa dove viveva per dedicarsi all’ascetismo pensando: “Diventerò un asceta.” Questo fecero anche un Brahmino, un Vessa ed un Sudda.
In questa maniera, Vasettha, nacque l’ordine degli asceti. La sua origine è tra questi esseri delle diverse caste…

Però considera questo Vasettha, se un Khattiya, avendo una errata visione ed aggrappandosi ad essa, conduce una vita immorale a livello fisico, verbale e mentale, come risultato delle sue azioni, nel momento della dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerà in reami inferiori, nei mondi infernali.
Questo avverrà ugualmente quando sarà un Brahmino, un Vessa o un Sudda a seguire le visioni errate conducendo una vita immorale a livello fisico, verbale e mentale.
Allo stesso modo, quando un Khattiya, avendo una retta visione, conduce una retta vita a livello fisico, verbale e mentale, come risultato di questa retta visione e delle sue azioni, nel momento della dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinascerà nei reami superiori, nei mondi celesti.
Questo avverrà anche quando sarà un Brahmino, un Vessa o un Sudda a seguire le rette visioni conducendo una vita sana a livello fisico, verbale e mentale. 

Ed un Khattiya conducendo una vita in entrambi i modi, a livello fisico, verbale e mentale, avendo una volta falso credo e in altri momenti una retta visione, come risultato di questo ambiguo comportamento, con azioni e comportamenti a volte sani e a volte impuri, alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, sperimenterà sia il dolore sia il piacere.
Così sarà per un Brahmino, per un Vessa o per un Sudda.

E quando un Khattiya conducendo una vita di rinuncia, a livello fisico, verbale e mentale, sviluppando i sette fattori del risveglio, realizzerà il Parinibbana in questa vita.
Così per un Brahmino, per un Vessa o per un Sudda.

Vasettha, chiunque di queste quattro caste, una volta monaco, divenuto un Arahant, avendo distrutto ogni impurità, compiuto ciò che bisogna compiere, deposto il fardello, raggiunto la meta suprema, avrà reciso totalmente la catena delle rinascite e divenuto libero tramite l’eccelsa visione profonda è proclamato la guida fra tutti, in linea con il Dhamma e non diversamente.

Il Dhamma è la migliore conoscenza per ogni persona, in questa vita e nella prossima.

Vasettha, fu Brahma Sanakumara che recitò questi versi:

“Il Khattiya è il migliore fra coloro che appartengono ad una stirpe;
costui attraverso la conoscenza e la condotta è ritenuto il migliore fra i deva e fra gli uomini.”

Questi versi furono giustamente cantati, non ingiustamente, giustamente recitati, non ingiustamente, profittevoli, non mai profittevoli. Io stesso dico, Vasettha:

“Il Khattiya è il migliore fra coloro che appartengono ad una stirpe;
costui attraverso la conoscenza e la condotta è ritenuto il migliore fra i deva e fra gli uomini.”

In qusto modo parlò il Sublime, e Vasettha e Bharadvaja si deliziarono e si rallegrarono con le sue parole.

Fonte: Digha Nikaya. The long Discourses of the Buddha - discorso n.27. Traduzione dal Pali di  Maurice Walshe - Wisdom Publication
Per la traduzione in italiano ho utilizzato come traccia generale la traduzione presente in canonepali.net, a cui ho apportato delle modifiche. 

1 commento:

  1. Carissimo Giancarlo,
    sono appena tornata a casa dal domencale con Massimo.
    Quando inserite le prossime date qui nel blog?
    Intanto ti auguro un bellissimo Natale e un 2016 di pace e serenità.
    Un abbraccio.
    Augusta.

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