venerdì 16 maggio 2014

E’ come accordare uno strumento

Questa è la storia di Sona (non posso resistere Sona è il nome buddhista che Bhante Sujiva mi ha dato), il sutta è contenuto nella raccolta di discorsi 'Anguttara Nikaya', la fonte è canonepali.net, io ho dato una revisione su alcuni termini della traduzione che erano un pochino arcaici, il traduttore non me ne vorrà, spero.

Così ho sentito...
una volta il Beato soggiornava presso Rajagaha, sul Picco dell'Avvoltoio. In quel tempo il Ven. Sona soggiornava presso Rajagaha nel Bosco Fresco.
Mentre Sona meditava (dopo avere praticato la meditazione camminata finché la pelle della pianta dei suoi piedi fu spaccata ed in procinto di sanguinare), questi pensieri nacquero nella sua coscienza: "faccio parte dei discepoli del Beato che si applicano strenuamente alla meditazione, ma la mia mente non è liberata dalle impurità dell'attaccamento. Ora, la mia famiglia possiede sufficienti ricchezze e ne posso approfittare per ottenere dei meriti. E se rinnegassi la pratica, se tornassi alla vita ordinaria, approfittassi delle ricchezze ed ottenessi dei meriti"?

Il Beato, appena percepì con la sua coscienza questi pensieri nella mente di Sona, proprio come un uomo forte potrebbe stendere il suo braccio piegato o piegare il suo braccio disteso, sparì dal Picco dell'Avvoltoio, ed apparve nel Bosco Fresco di fronte a Sona e si sedette su un posto preparato.

Sona, dopo aver salutato il Beato, si sedette ad un lato.

Una volta seduto, il Beato gli disse: "Proprio adesso, mentre eri in meditazione, questi pensieri sono apparsi alla tua coscienza: 'faccio parte dei discepoli del Beato, ma la mia mente non è liberata dalle impurità.... E se rinnegassi la pratica, se tornassi alla vita ordinaria, approfittassi delle ricchezze ed ottenessi dei meriti? '
"Sì, signore."
"Ora cosa pensi, Sona. Prima, quando vivevi la vita familiare, eri abile a suonare il 'vina'(liuto)"?
"Sì, signore."
"E che pensi: quando erano troppo tese le corde del tuo vina , il tuo vina era accordato e suonava in modo armonioso"?
"No, signore."
"E che pensi: quando erano troppo allentate le corde del tuo vina, il tuo vina era accordato e suonava in modo armonioso"?
"No, signore."
"E che pensi: quando le corde del tuo vina erano né troppo tese né troppo allentate, ma accordate, il tuo vina era accordato e suonava in modo armonioso"?
"Sì, signore."
"Allo stesso modo, Sona, l'applicazione troppo forte conduce all'agitazione, l'applicazione troppo rilassata conduce alla pigrizia.
Così dovresti determinare il giusto livello di applicazione alla pratica, come prima accordavi il diapason per ottenere un suono armonioo ora devi accordare le [cinque] facoltà."
"Sì, signore" - rispose il Ven. Sona al Beato.

Quindi, avendo dato questa esortazione al Ven. Sona, il Beato, come un uomo forte potrebbe stendere il suo braccio piegato o piegare il suo braccio disteso, sparì dal Bosco fresco ed riapparve sul Picco dell'Avvoltoio.

In seguito, il Ven. Sona determinato il giusto livello di applicazione per la sua pratica, accordate le sue [cinque] facoltà, colse il frutto. Rimanendo solo, isolato, attento, ardente e risoluto, in poco tempo raggiunse e rimase nel supremo scopo della vita santa per cui gli uomini dei clan a buon diritto lasciano la vita ordinaria per l'ascetismo, conoscendolo e realizzandolo personalmente in questa vita.
Seppe che: "La nascita è finita, la vita santa realizzata, il compito finito. Non c'è niente di più in questo mondo."
Così il Ven. Sona diventò un altro degli Arahant.

— AN 6.55

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