mercoledì 11 dicembre 2013

Cenni su Anatta la caratteristica universale del non-sè

Secondo il Buddhismo, le nostre idee di Dio e di Anima sono false e vuote. Anche se sono state sviluppate profondamente come teorie, non sono che delle proiezioni mentali estremamente sottili, rivestite di una complicata fraseologia filosofica e metafisica. Queste idee, sono assai profondamente radicate nell’uomo, tanto vicine e care, che egli non desidera sentire né vuole comprendere un qualche insegnamento contrario.

Generalmente le nostre parole Anima, Sé, Io o la parola sanscrita Atman suggeriscono l’idea che esiste nell’uomo un’entità permanente, eterna e assoluta, una entità immutabile dietro il mondo fenomenico in perpetuo cambiamento.
Secondo la maggior parte delle religioni, ogni individuo ha un’anima separata di questo tipo, creata da Dio, e che, alla fine, dopo la morte, vive eternamente, all’inferno o in paradiso, dipendendo per il suo destino eterno dal giudizio del suo creatore. Oppure secondo altre, quest’anima passa di vita in vita, finché non è completamente purificata e alla fine si unisce a Dio o a Brahman, all’Anima Universale o Atman, da cui in origine era stata emanata.


Questa entità, anima o Sé nell’uomo è ciò che sente i pensieri, che sente le sensazioni e che riceve ricompense o punizioni per le azioni buone o malvagie. Una tale concezione è chiamata l’Idea del Sé (Atta, in pali, Anima nelle tradizione cristiana).
Il Buddhismo, unico nella storia del pensiero umano, si pone nella posizione di negare l’esistenza di una tale Anima, Sé o Atman.

Secondo l’insegnamento del Buddha, l’idea del Sé è una creazione immaginaria e concettuale, che non ha corrispondenza nella realtà ed è la causa dei pericolosi pensieri di identificazione e attaccamento all’idea di “me stesso” e  “mio”. Questo genera i desideri egoisti e insaziabili, dell’attaccamento, dell’odio, della malevolenza, della vanità, dell’orgoglio, dell’egoismo, delle altre contaminazioni e impurità mentali.

E’ la fonte di tutti i nostri tormenti nel mondo, dai conflitti personali alle guerre tra le nazioni. In breve, si può far risalire tutto il male che c’è nel mondo a questa falsa visione.

Due idee sono radicate profondamente nell’uomo: l’auto-protezione e l’auto-conservazione.
  • Per la sua auto-protezione, l’uomo ha creato Dio, da cui dipende per essere protetto e salvaguardato, come un bambino dipende dai genitori. 
  • Per la sua auto-preservazione, l’uomo ha concepito l’idea di un’Anima immortale o Atman, che vivrà eternamente. 

Nella sua ignoranza, nella sua debolezza, nella sua paura e nel suo desiderio, l’uomo ha bisogno di queste due cose per consolarsi. Ecco perché vi si attacca profondamente e con fanatismo.

L’insegnamento del Buddha non incoraggia questa ignoranza, questa debolezza, questa paura e questo desidero, ma anzi lo scopo è di far raggiungere all’uomo l’emancipazione, la liberazione, distruggendo prodotti mentali illusori, estirpandoli alle radici.



Nessun commento:

Posta un commento