lunedì 6 maggio 2013

Gli ostacoli che incontriamo in meditazione. Il desiderio verso gli stimoli sensoriali

Fonti: varie ed eventuali con prevalenza di www.dhammadana.org, poi ci ho lavorato su io

Il desiderio sensoriale(kamacchanda). Come riconoscerlo?

Qualunque sia lo stimolo esterno od interno che sorge, anche solo per un breve istante, anche un piccolo riflesso, non appena  esso è percepibile come piacevole il desiderio sensoriale è lì. Allo stesso modo quando sorge uno stimolo, interno od esterno, di natura sgradevole immediatamente il desiderio che scompaia subito lo segue.
In meditazione la mente tende compulsivamente a dirigersi verso questo tipo di stato mentale con tutto il suo carico di brame e repulsioni

Il suo contrario; quando il desiderio sensoriale è del tutto assente, appaiono la felicità e la pace. Lo spirito gode del benessere procurato dalla sua capacità a restare in pace sul proprio oggetto.

Le cause; che si tratti di visioni, di suoni, di tatti, di gusti, di odori, o di pensieri, non appena si tratta di sensazioni gradevoli, il nostro spirito vi si incolla, vi si compiace e vi si attacca con forza. A causa di queste sensazioni che possono sorgere in ogni momento appare il desiderio per esse, perché possano perdurare .

Gli antidoti; favorire lo sviluppo della concentrazione, in rapporto a quello dell'energia, determinarsi a rimanere concentrati unicamente sul proprio oggetto di meditazione, qualunque esso sia, interessarsi sinceramente all'oggetto di meditazione.
Pratiche di samatha che possono ridurre l’influenza del desiderio per gli oggetti dei sensi: sviluppare la contemplazione sull'aspetto spiacevole del corpo
Equilibrare le “5 Facoltà di controllo”
La metafora che viene data  per descrivere gli effetti del desiderio sensoriale: “non si può guardare attraverso un'acqua colorata”.

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