lunedì 6 maggio 2013

Gli ostacoli che incontriamo in meditazione. I cinque impedimenti

Fonti: varie ed eventuali con prevalenza di www.dhammadana.org, poi ci ho lavorato su io.


Introduzione

I primi approcci alla meditazione, qualunque essa sia(vipassana o samatha)sono generalmente accompagnati da diversi tipi di ostacoli che, soprattutto agli esordi disturbano e sovente paralizzano completamente i progressi in meditazione. Sono definiti ostacoli(Kilesa) e possono essere classificati in 5 categorie, nessuna delle quali risparmia nè il debuttante, nè i meditanti avanzati, anche se l’esperienza è di grande supporto quando ci si confronta con questo genere di difficoltà.

Noi progrediremo nella meditazione solo quando giungeremo a superare questi ostacoli. Ecco perchè è molto importante riconoscerli e conoscerli. Fino a che essi esistono, si presentano e non vengono conosciuti alla luce della presenza mentale, i loro effetti eserciteranno la loro influenza destabilizzante, meglio sapremo riconoscerli e meno ci faremo piegare da essi. Un pò come nel caso dei pericoli; più li conosceremo e meglio sapremo starne alla larga

Il loro manifestarsi rappresenta, in un modo o in un altro, un impedimento alla meditazione, studiandoli, oseervandoli, giungeremo a constatare che si tratta esclusivamente di ostacoli interiori (mentali). Potremmo chiederci allora: le"influenze esterne" non possono forse venire considerate degli ostacoli? Come il rumore ed il calore ecc.? Esse vengono considerate come tali solo a partire dal momento in cui li "si lascia penetrare all'interno, nel campo della mente".

Pian piano ci renderemo conto che quando vi è del rumore o del calore, noi siamo intralciati nella nostra pratica solo quando prestiamo attenzione ad essi ed il nostro spirito si irrita o spera in uno stato più silenzioso, più fresco, ecc. 

Solo grazie a una profonda concentrazione saremo in grado di ignorare totalmente gli stimoli esterni, conviene innanzi tutto quindi occuparsi di trovare le condizioni, in cui le possibilità di venire disturbati siano le più deboli possibili. Decideremo, allora, di meditare in un luogo, né troppo caldo, né troppo freddo; relativamente calmo e tranquillo, senza eccessiva luce, né difficoltà a trovare nutrimento, e lungi da ogni piacere ed attaccamento.
Una volta che beneficiamo di condizioni convenienti per la nostra meditazione, già dal primo minuto di pratica vedremo quante difficoltà giungono dai 5 ostacoli, da come sia nel campo della coscienza stessa che essi traggono nutrimento e crescano indisturbati in mancanza della paziente attenzione che il meditante deve loro saper riservare...

Gli ostacoli in sintesi
  • Desiderio sensoriale(kamacchanda) 
  • Lo scontento(byāpāda) 
  • Pigrizia ed il torpore(thina middha)
  • L'agitazione mentale ed i rimorsi(uddhacca kukkucca)
  • Il dubbio(vicikicchā)

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