giovedì 14 febbraio 2013

La buona amicizia

In questo discorso  il Buddha sviluppa il tema del comportamento etico individuale. Spesso la nostra attenzione trascura questo aspetto fondamentale. In altre parole non vi può essere alcun sviluppo pieno della consapevolezza e della saggezza senza che la nostra presenza mentale non eserciti la sua influenza sui modi con cui gestiamo le nostre attività nella vita di tutti i giorni.
I modi con cui comunichiamo, ma anche la capacità di ascolto e integrazione della nostra comunicazione con gli altri.
 I modi con cui ci muoviamo e relazioniamo nelle nostre attività lavorative e professionali.
Una attenzione saggia e una chiara comprensione delle conseguenze che comportano le nostre azioni e le nostre decisioni. La capacità di comprendere e..
interagire con la realtà nella consapevolezza che le nostre visioni e convinzioni non sono le uniche possibili. In questo contesto il Buddha ci invita a compiere le giuste scelte, ricordando come lo sviluppo della consapevolezza debba dispiegarsi nelle nostre vite momento dopo momento non solo in meditazione, ma manifestandosi nelle nostre parole, nei gesti, nelle decisioni quotidiane:

“il mio Dhamma è ben proclamato e si unisce alla buona e profonda amicizia associata al bene e alla virtù, non alla cattiva amicizia associata al male.”


SAMYUTTA NIKAYA 3.18
Kalyanamitta Sutta
La buona amicizia
Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Bhikkhuni Uppalavanna fonte: http://tipitaka.wikia.com/wiki/Samyutta_Nikaya
Tradotto in italiano da Enzo Alfano

1. A Savatthi.
2. Re Pasenadi del Kosala si recò dal Beato e, dopo averlo salutato con rispetto, si sedette ad un lato.
Appena seduto, re Pasenadi del Kosala così disse: “Signore venerabile, durante la meditazione mi è sorto questo pensiero: “Il Dhamma del Beato è ben proclamato e si unisce alla buona e profonda amicizia associata al bene e alla virtù, non alla cattiva amicizia associata al male.”
3. “Così è grande re, il mio Dhamma è ben proclamato e si unisce alla buona e profonda amicizia associata al bene e alla virtù, non alla cattiva amicizia associata al male.
4. Grande re, un tempo vivevo in un villaggio dei Sakya.
5. Allora venne da me il monaco Ananda e, dopo avermi riverito si sedette ad un lato e disse: “Venerabile signore, la vita santa è per metà associata alla buona e virtuosa amicizia.”
6. Grande re, a queste parole così dissi al monaco Ananda: “Ananda, non dire così! La vita santa non è per metà associata alla buona e virtuosa amicizia, ma è completamente associata alla buona e virtuosa amicizia. Ananda, il monaco che cerca la buona e virtuosa amicizia svilupperà il Nobile Ottuplice Sentiero nella sua interezza.
7. E in che modo il monaco che cerca la buona e virtuosa amicizia svilupperà il Nobile Ottuplice Sentiero nella sua interezza?
8. In questo caso il monaco sviluppa la retta visione connessa all’isolamento, alla cessazione e al distacco. Sviluppa il retto pensiero … la retta parola … la retta azione … il retto modo di vivere … il retto sforzo … la retta presenza mentale … la retta concentrazione …
In questo modo il monaco coltivando la buona e virtuosa amicizia sviluppa il Nobile Ottuplice Sentiero nella sua interezza.
9. Ananda, in questo modo coltivando la buona e virtuosa amicizia si completa interamente la vita santa.
10. Ananda, gli esseri nati, venendo a me in cerca di un buon amico, sono liberati dalla nascita. Gli esseri soggetti alla vecchiaia … Gli esseri soggetti alla morte … Gli esseri soggetti alla sofferenza, alla pena, all’angoscia, al lamento e al dolore venendo a me in cerca di un buon amico, sono liberati dalla sofferenza, dalla pena, dall’angoscia, dal lamento e dal dolore. Ananda, in questo modo coltivando la buona e virtuosa amicizia si completa interamente la vita santa.
11. Quindi, grande re, così bisogna esercitarsi: “Sarò un buon amico e compagno di amici virtuosi.” Grande re coltivando la buona e virtuosa amicizia si otterrà il distacco e proficui meriti.
12. Grande re, se vivete con presenza mentale, le donne del gineceo penseranno: “Il re vive con presenza mentale e con presenza mentale. Ora viviamo anche noi con presenza mentale.”
13. Grande re, se vivete con presenza mentale, anche i guerrieri penseranno: “Il re vive con presenza mentale e con presenza mentale. Ora viviamo anche noi con presenza mentale.”
14. Grande re, se vivete con presenza mentale, anche il popolo penserà: “Il re vive con presenza mentale e con presenza mentale. Ora viviamo anche noi con presenza mentale.”
15. Grande re, se vivete con presenza mentale, voi stesso sarete protetto, le donne del gineceo saranno protette, il tesoro e le provviste saranno protetti.
16. Chi brama sempre con attaccamento compirà il merito solo con retta presenza mentale.  La presenza mentale è utile in questo e nell’altro mondo.
Quando con presenza mentale si raggiunge il proprio scopo, si è chiamati saggi.”

Nessun commento:

Posta un commento