domenica 9 dicembre 2012

Spazio



Una vita nel segno del dono ricevuto nell’essere umani
non può fare a meno
di una costante ricerca della verità, ma
gli occhi non bastano a vederla
né gli altri sensi a percepirla

Solo la mente ha in sé la possibilità di andare oltre,
dove è necessario andare


Però essa va coltivata


poiché il potere che le è concesso
sta nel bene come nel male
può essere generosa come un benefattore
arida come un deserto
amorevole come una madre che culla il neonato
implacabile come un carnefice

Ed ogni coscienza sa molto bene
ciò che è bene e ciò che è male

La distanza dal bene ci dà la misura del tormento e
del dolore che si agitano dentro di noi
la distanza dal male
dà spazio alla gioia, all’incontro, alla partecipazione.

Troppo spesso occupiamo quello spazio
con ricordi e desideri
frutto di un incessante processo di fermentazione mentale
cosi, a volte,
la gioia arriva
non trova posto
e se ne và 

un saluto nel Dhamma a tutta Metta

1 commento:

  1. chi dona a chi?
    essere umani: trasferisco il processo di identificazione dal "me" al genere "uomo"?
    il bene, il male, ma esistono?
    ciò che fa soffrire e gioire è l'io o la coscienza dell'io?
    Cosa ne pensate?

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