mercoledì 5 dicembre 2012

Attualità del buddhismo e della vipassana bhavana


Attualità del buddhismo e della meditazione vipassana


Quando osserviamo da vicino gli insegnamenti del Buddha sulla meditazione, scopriamo che l’approccio da lui proposto è molto simile a quello scientifico e ciò ha naturalmente suscitato grande interesse verso il buddhismo da parte delle persone con una mentalità moderna. La somiglianza di base tra l'approccio buddhista e quello della scienza risulta chiaro quando esaminiamo l'atteggiamento verso i fatti dell'esperienza che, come quello scientifico, è un atteggiamento analitico, ovvero; i dati dell'esperienza sono formati da due componenti: la componente obiettiva e la componente soggettiva; in altre parole le cose che percepiamo intorno a noi, in noi stessi come soggetti della percezione e come noi stessi ci percepiamo in relazione alle cose intorno a noi.
Il buddhismo è noto da lungo tempo per il suo approccio investigativo nei campi della filosofia e della psicologia. Il Buddha analizzò i fatti dell'esperienza nelle sue varie componenti o fattori. Le componenti più basilari con i quali viene descritto un essere umano sono i cinque aggregati:
  • forma/materia
  • sensazione
  • percezione
  • volizione/elaborazioni e formazioni mentali
  • coscienza.
La procedura adottata è analitica in quanto frantuma i dati dell'esperienza nelle sue varie componenti. Il Buddha non si accontentò di un vago concetto di esperienza in generale; volle invece analizzare l'esperienza, investigarne l'essenza e verificarla nelle sue componenti, come, ad esempio, nella famosa metafora buddhista che riguarda il carro. In essa si suddivide il fenomeno "carro" come un’unione dei suoi componenti: ruote, asse, struttura, ecc. Lo scopo di ciò è ottenere una più chiara idea di come funziona un dato fenomeno. Quando per esempio guardiamo un fiore, ascoltiamo un brano musicale o andiamo a trovare un amico, tutte queste esperienze nascono come diretto risultato di una combinazione di elementi composti che si condizionano vicendevolmente.
Oggi psicologi, scienziati, ricercatori sociali e spirituali e coloro che sono interessati e motivati alla propria crescita personale sono profondamente interessati all'analisi buddhista dei vari fattori della coscienza, delle sensazioni, percezioni e dei contenuti mentali. Sono sempre più numerosi quelli che si rivolgono all'antico insegnamento del Buddha per trarre da esso una maggiore comprensione di se stessi e per integrare efficacemente ed eticamente le esperienze della vita di tutti i giorni.

Questo crescente interesse è una conseguenza dei tanti punti di affinità tra il pensiero buddhista e le maggiori correnti moderne della scienza, della psicologia e della filosofia che ha raggiunto il suo culmine nel XX secolo, con le sorprendenti (rispetto alle precedenti teorie) proposte avanzate dalla teoria della relatività e dalla fisica quantistica, che rappresentano il più recente sviluppo della scienza sperimentale e teorica.
Di nuovo si può notare che non soltanto il Buddha ha anticipato i principali metodi scientifici (cioè osservazione, sperimentazione e analisi), ma che addirittura il buddhismo e la scienza coincidono pienamente sulle più dettagliate conclusioni riguardanti la natura dell'uomo e dell'universo.
Per esempio in occidente è stata a lungo ignorata l'importanza della coscienza, ovvero dell’osservatore, nel formare l'esperienza e, solo ora, viene riconosciuta, proprio quando gli stessi indirizzi scientifici più moderni riconoscono che sono gli esperimenti stessi a influenzare i risultati. L'insegnamento del Buddha, espresso nel primo verso del Dhammapada, in cui si dice che la mente è la matrice di ogni cosa, risuona come un monito a tutti noi ad un consapevole utilizzo della coscienza.
Anche se la scienza e la tecnologia ci hanno insegnato a costruire città, autostrade, fabbriche, fattorie migliori e dotate delle più moderne tecnologie, non ci hanno però insegnato a costruire persone migliori.
Nel mondo contemporaneo, molti si volgono al buddhismo, perché consente di integrare il materialismo e il razionalismo dell'occidente, e le conseguenti limitazioni concettuali della scienza applicata e delle teorie sociali, offrendo risposte alle domande più profonde che gli esseri umani si sono da sempre posti, indicando una via salvifica, esperienziale e diretta per la comprensione dell’esperienza umana e per la sua emancipazione.

un saluto nel Dhamma a tutta Metta

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